Eccoci nella settimana più importante, quella vera, quella dov’è Gesù innesta la super velocità e ci lascia lì al ” palo ” e non solo in senso figurato.
Ora il Maestro sta compiendo il passo decisivo, quello definitivo, quello che lo rivelerà e che rivelerà il vero volto di Dio, e noi uomini siamo rimasti indietro. Non riusciamo a capire, nonostante tutti gli sforzi fatti il suo percorso e soprattutto il suo finale.
Giusta condanna.
Se riguardiamo la storia con gli occhi dell’ebreo del tempo, anche quelli non fanatici, si fatica a non condannare questo strano predicatore errante. Uomo dei prodigi di sicuro, uomo che conosce i problemi della gente, uomo che cerca anche di risolverli ma uomo terribilmente libero anzi troppo libero. Libero dalla legge, libero dalle regole, libero dal comune senso del giusto e della giustizia, libero di proclamarsi addirittura figlio di Dio. Questo è veramente troppo. Finché va in giro a predicare e raccogliere miserabili in fondo non è altro che uno dei tanti matti, vedi il Battista, Elia, Geremia…matto ma in fondo innocuo. Ma quando arriva a proclamarsi lui stesso Dio o meglio figlio di Dio sta veramente esagerando. Ogni limite viene varcato dalla sua follia, sta diventando pericoloso, sedizioso, sta attirando anche l’attenzione di Roma e con questo attira guai a noi che finalmente stiamo vivendo un periodo di relativo benessere. Adesso basta il bestemmiatore matto va fermato nel nome e nell’interesse di tutto il popolo. Arrestarlo però non basta, troppo grandi le sue colpe va fisicamente fermato.
Condanna di un giusto.
Se guardiamo con gli occhi del Cristiano del 2000 e poco più però questa visione va stretta. Com facevano a non capire chi era con tutto quello che aveva fatto, come facevano a non recepire le chiare parole di perdono e misericordia pronunciate di continuo, come facevano a condannare una persona integerrima, coerente, generosa, misericordiosa come Gesù? È chiaro che stanno condannando un innocente un giusto uomo che ha percorso con coerenza la via dettata dal Padre fino a quel palo innalzato sul golgota. È chiaro che solo un uomo giusto e pio poteva portare a termine e questo termine la missione di salvezza e di rivelazione che il Padre gli aveva affidato. È chiaro che la sua morte è la morte di un giusto.
Da che parte stiamo ?
La risposta sembra scontata ma proviamo in questa settimana a calarci nel luogo e nel tempo di questa storia. Entriamoci come spettatori e come attori, mischiamoci alla folla lungo le strade che osanna Gesù la domenica delle palme e mischiamoci alla stessa folla che ne reclama a gran voce la morte una settimana dopo. Stingiamoci nelle vie strette di Gerusalemme durante quell’assurdo tragitto che porta l’uomo Gesù al calvario. Respiriamo l’odore della polvere e del sudore della folla inferocita che lo insulta. Riscopriamo il volto delle poche persone rimaste con lui fino alla fine ed esploriamo le emozioni della mamma, dei discepoli che impauriti sono fuggiti allo sbando.
Riscopriamo e non giudichiamo.
Buona settimana santa a tutti.
Claudio