ETHOS – nuovi
Tu mi hai vinto, mio diletto!
Sono fuggito invano: dappertutto ho ritrovato la Legge.
Bisogna cedere infine! O porta, bisogna accogliere
L’Ospite; cuore fremente, bisogna accettare il padrone,
Qualcuno che sia in me più me stesso di me.
(Paul Claudel)
E’ mistero pentecostale quello che, in quella “notte” (Gv 3,2a) Gesù svela al maestro Nicodèmo.
Notte dell’anima e della ricerca affannata. Notte di tecnica e di domande. Notte di senso.
E’ annuncio di novità e di nascita. Occorre “nascere dall’alto” (Gv 3,7b). Gesù la pone come condizione: “se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio” (Gv 3,3b) cioè il reale, il fatto che Egli sia costantemente presente a me.
Occorrono nuovi sguardi, nuovo pensiero per le cose dell’Alto. Altrimenti non si capiscono. Non si possono capire. Si danno per scontate. O si danno per inesistenti. Solo il nuovo è in grado di provocarci.
Il nuovo è proprio ciò che Egli è venuto a portare. E’ spargitore di semi di nuovo. Annunciato dal Profeta: “infine in noi sarà infuso uno spirito dall’alto” (Is 32,15a). Sono i tempi nuovi; tempo del nuovo. Tempi dell’uomo nuovo.
Che diventiamo nuovi è il miracolo più alto che Egli viene a testimoniare; “la nostra testimonianza” (Gv 3,11b), quella di una Relazione: “l’amore di Dio” (Rm 5,5a).
La novità segna il nostro più intimo intento, “allora il deserto – delle nostre pulsioni e pusillanimità – diventerà un giardino” (Is 32,15b). Rigoglioso e profumato e bello. La solita routine diverrà come “vento che soffia” (Gv 3,8a) e liberamente se ne va.
Se nel deserto “dimora il diritto” (Is 32,16a) – il peso insostenibile della legge, con le sue varianti e innumerevoli commi – nel giardino – il nuovo – “la giustizia regnerà” (Is 32,16b). La novità è sostanziale.
Ora c’è Chi è in grado di renderci giusti, “Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione” (Rm 5,11b). La novità sta nel fatto che è Lui – e Lui soltanto – a renderci nuovi.
“Come può accadere questo?” (Gv 3,9). Davanti a questo mistero di grazia dovremmo anche noi replicare come Nicodèmo. Dobbiamo permettere che la domanda naturale del cuore prenda sopravvento. Non rimanere impassibili.
Gesù stesso svela la modalità nuova, il nuovo metodo, la nuova via: rinascere “per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5,5b). E’ indicata la novità compiuta e da compiere.
Familiarità con lo Spirito è quello che ci viene suggerito. Non deve essere uno Sconosciuto alla nostra esistenza.
Questa rinascita spirituale è il cuore di tutto il cristianesimo, la forza dinamica che ci tiene in piedi. Chi non rinasce non è in grado di entrare nella novità di Cristo, non Lo riconosce Presenza famigliare, a sé presentabile.
A molti mette paura questa drammatica libertà. Molti sono destabilizzati dalla novità.
Ma il nuovo, Egli, è venuto a portare. E nuovi, Egli, ci desidera.
Alessandro