Gesù si fida di noi

Il Vangelo di Marco è veramente un gioiello di semplicità e chiarezza. Per quanto questo passo sia una giunta redazionale successiva è sicuramente di scuola Marciana e sembra proprio sia lo stesso evangelista che scriva.
Consolante. 
Al di là della stesura testuale che lascio volentieri agli esegeti quello che che mi piace è che sono versetti consolanti. Consola infatti sapere che anche i 12, i suoi intimi amici e compagni hanno avuto difficoltà a credere alla resurrezione e alle testimonianze di essa. Poveri uomini semplici investiti da un evento così grande che andava al di là anche della fede. Evento assolutamente inspiegabile, inimmaginabile e immagino le loro facce davanti al Maestro glorioso. Nella migliore delle ipotesi occhi tra lo spaventato e lo stralunato, nella peggiore occhi di terrore…chi è colui che mi sta davanti?
Immagino anche la mia di faccia assolutamente identica alla loro e questo mi consola.
Conforto. 
Non solo mi sento consolato ma anche confortato. Siamo in tanti allora a fare fatica nella fede. Siamo in molti a dover fare un grande atto di fiducia nei confronti del Maestro. Se penso che le penultime parole di Gesù – nel Vangelo di Marco – sono parole di rimprovero li vedo questi uomini contriti, spauriti, stupiti che ascoltano il Maestro che li sgrida e immagino anche il viso di Gesù…rassegnato ma fiducioso.
Fiducia. 
Forse noi facciamo fatica a fidarci di Lui ma Gesù non fa nessuna fatica ha fidarsi di noi. Infatti dopo il rimprovero arriva il compito e che compito. Andate a testimoniare di me al mondo.
Voi che avete fatto fatica a credere ai testimoni della mia resurrezione, voi proprio voi andate e testimoniate.
Eccoci al punto, cercatori. Noi così come siamo con le nostre crisi, le nostre fatiche, i nostri dubbi, NOI siamo i testimoni a cui è affidato il compito di raccontare nella nostra fragile quotidianità l’incontro che ci ha cambiato la vita. Noi faremo fatica a fidarci di Lui ma sicuramente Gesù si fida ciecamente di noi.

Claudio