DESIDERIUM – gloria
Se mi lasci entrare, prima che gli occhi brucino,
scioglierò in me il tuo riflesso
per renderlo sovrano sopra gli angeli
e lo proporrò a Dio come sua copia
piena di fede, di speranza, di amore.
(Christine Lavant)
“Chi è mai questo re della gloria?” (Sal 24,10a). Chi è Costui che giunge?
E’ la domanda che sta al centro dell’attesa – avvento. Egli è l’Entrante.
Entrante nel mondo e nella storia “a vantaggio di tutti” (Eb 2,9b). Uno che viene, “coronato di gloria e di onore” (Eb 2,9a). La Sua è una vicarìa; per tutti.
“Il germoglio del Signore crescerà in onore e gloria” (Is 4,2a). Accetta la causalità della natura. La prepotenza non Gli si addice; viene in sordina. Il Suo crescere è silenzioso. Familiare: “non si vergogna di chiamarci fratelli” (Eb 2,11b). Cresce tra “tutte le cose” (Eb 2,10a) di tutti i giorni.
Il Suo è un consorzio di “sangue e carne” (Eb 2,14a). Uno di noi; Uno tra noi.
Sua gloria non è peso schiacciante e opprimente ma Suo gesto estremo, ultimo: “a causa della morte che ha sofferto” (Eb 2,9a). Questa è Sua corona. E’ il peso della responsabilità con il quale viene.
Portatore di una messianicità fuori dagli schemi, l’Entrante è sempre “davanti a tutti” (Lc 19,28a). Attendere Uno che sta sempre avanti risulta difficile. Desiderosi – mancanti – non resta che spogliarsi, gettando “i mantelli” (cfr. Lc 19,35-36).
Spoliazione del proprio – dell’io – è riconoscerLo. Il mantello della vanagloria deve esserGli “sottomesso” (Eb 2,8b).
Viene a mettere sotto di Sé tutto ciò che Gli è contrario perché “la gloria del Signore sarà sopra ogni cosa come protezione” (Is 4,5b). E’ svelatrice di superficialità.
Spoliazione è mettersi nella condizione di “superstiti” (Is 4,2b), di coloro che ci sono. Essere presenti al Suo venire, avanzare; passare. Si sopra-vive rimanendo presenti all’accadimento.
“Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore” (Lc 19,38); così fanno i suoi. Presenti all’Entrante. Spogliati e presenti sono nella condizione di accoglierLo.
Sua gloria è reclamarla, non imporla. Sua gloria è bussare, non irrompere. Sua gloria è partecipazione – “allo stesso modo” (Eb 2,14a) – non separazione.
“Alzatevi, soglie antiche, ed entri il re della gloria” (Sal 24,9b).
Avvento è accogliere Uno che viene e domanda asilo. Un re, sovrano, che chiede ospitalità. Sovvertitore di mentalità e abitudini. Spogliàti a noi stessi e presenti a Lui. Accettare che ci cambi.
Avvento è questo accoglierLo.
Alessandro