Maternità divina.
Faccio fatica a capire come sia difficile accettare che Dio si sia potuto incarnare in una giovane ragazza mantenendone intatta la verginità, in fondo Dio ha creato l’universo, ha racchiuso l’immensità in un ventre di donna e perché non può averlo fatto senza contributo maschile? Detto ciò non è che il nostro ego di maschietti ne risenta un po’ troppo? A noi uomini piace terribilmente essere i responsabili del concepimento perché li viviamo, purtroppo molto spesso, come atto di supremazia nei confronti della donna. Cosa questa che porta a questa deviazione del concetto di amore per cui la donna per millenni è stata considerata proprietà. Questo retaggio non è poi così lontano da noi se guardiamo la cronaca e la mattanza a cui le donne sono sottoposte…quindi Maria nel suo “strano” concepimento toglie all’uomo il suo potere e lo riporta alla sua condizione di creatura e non di creatore.
Maternità diversa
Non fu questa maternità, per Maria, differente da quella di tutte le altre donne ne nei modi ne nella sostanza. A Maria non fu concessa una realtà diversa dagli altri, ma le fu data l’opportunità di viverla nel modo più significativo. Maria continuò nella sua quotidianità consapevole della grandezza del suo gesto senza il quale Dio non avrebbe potuto incarnarsi nell’uomo ma non fece di questa maternità una bandiera o una scusa, semplicemente la visse come tutte le donne di questo mondo. A noi cercatori ricordare che nel gesto di infinita accoglienza che fece questa giovane ragazza vi è racchiuso l’immenso dono fatto all’uomo, lo stesso dono che ogni figlio che nasce porta con se, la consapevolezza che la vita, qualunque vita nasce solo da un infinito gesto di accoglienza…anche quella del figlio di Dio.
Claudio