DESIDERIUM – ventre di Madre
Vergine madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d’eterno consiglio,
tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti si’, che ‘l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si riaccese l’amore,
(Dante Alighieri)
L’evento – Colui che viene – ha bisogno di accoglienza perché possa accadere. Accogliere è accorgersi – io di fronte alla provocazione – di ciò che sta avvenendo.
L’angelo giunge in un paese sperduto per annunciare la scelta di Dio: Lei diverrà grembo Suo; la creatura è resa degna di accogliere il Creatore. La logica Divina è quella del piccolo, del nascosto, dell’inaspettato.
“Rallegrati” (Lc 1,28b). L’attesa di Qualcuno produce gioia. “Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. Il Signore è vicino!” (Fil 2,4.5b). E’ qui; l’incontrarsi con Lui ci rende lieti, liberi.
“Chi è costui che viene, che avanza?” (Is 63,1a). Questa Gioia è Qualcuno: “sono io, che parlo con giustizia, e sono grande nel salvare” (Is 63,1b).
L’infinito chiede il permesso per entrare nella storia. E’ richiesta di libertà; libertà di donna. Libertà di accoglienza. Egli decide di impastarsi nella carne della quotidianità vissuta.
Maria, prefigurata come la “figlia di Sion” (Is 62,11c), archetipo di Chiesa, è destinataria della più grande delle verità: “nulla è impossibile a Dio” (Lc 1,37)! L’Altro, che giunge nel silenzio di una periferia, che chiede accoglienza, è sacramento dell’Onnipotenza. Viene contro ogni logica e aspettativa, al di là del prevedibile e del già visto. Dio che chiede permesso all’uomo.
Viene Dio nella storia, nell’attesa di un sì.
“Da’ in fretta, o Vergine, la tua risposta. Pronuncia, o Signora, la parola che la terra, gli inferi e i cieli aspettano” (Bernardo di Chiaravalle).
Il Suo grembo diverrà pertugio di Qualcuno che ancora non ha smesso di preoccuparsi dell’umana condizione. La Gioia può essere generata solo dallo “Spirito Santo” (Lc 1,35a).
Chi attende l’Altro che sopraggiunge, che si manifesta, è destinato a generare il “Figlio dell’Altissimo” (Lc 1,32a); ha il compito di portare, nuovamente, Cristo nella storia. Chi attende diviene genitore dell’Atteso.
Colei che è divenuta casa accogliente dell’Altissimo ci insegna la modalità di preparazione: l’attesa è una gestazione. E’ una Vita che viene alla luce. Avvento è Qualcuno che viene in.
Una Vita generata è il profumo che si respira nell’aria; fragranza di Natale. E’ desiderio pieno di dono, rallegra e scalda il cuore. La promessa è che, da quella Sua prima volta, Egli possa ri-nascere continuamente in chi Lo accoglie.
Avvento è questo generarLo.
Alessandro