21 febbraio 2021
I DOMENICA DI QUARESIMA (B)
Matteo 4,1-11
Riflessione a cura di don Erminio Villa.
Se Gesù avesse risposto in un altro modo alle tre proposte, non avremmo avuto né la croce né il cristianesimo. Ma che cosa proponeva il diavolo di così decisivo? Non le tentazioni che ci saremmo aspettati, non quelle su cui si è concentrata, e ossessionata, una certa spiritualità cristiana: la sessualità o le osservanze religiose.
Si tratta invece di scegliere che tipo di Messia diventare, che tipo di uomo. Ecco perché il racconto delle tentazioni ci chiama al lavoro mai finito di mettere ordine nelle nostre scelte e di scegliere come vivere
Le tre tentazioni ridisegnano il mondo delle relazioni: il rapporto con me stesso e con le cose (pietre o pane?); il rapporto con Dio, attraverso una sfida alla fede (cercare un Dio magico a nostro servizio); il rapporto con gli altri (il potere e il dominio). Le tre tentazioni sono quelle dei messianismi terreni fasulli di ogni tempo che, Gesù, il vero Messia respingerà con il suo modo di essere.
1. Dì che queste pietre diventino pane!
Il pane è un bene, un valore indubitabile, ma Gesù non ha mai cercato il pane a suo vantaggio, si è fatto pane a vantaggio di tutti. Il pane fisico indica un ateismo pratico: ci si affida al pane, ma questo non salva dalla morte, dall’indegnità morale. Solo la parola di Dio può farlo. Infatti Gesù risponde giocando al rialzo, offrendo più vita:
«Non di solo pane vivrà l’uomo». Il pane è buono, dà vita, ma più vita viene dalla bocca di Dio. Parola di Dio è Vangelo, ma anche l’intero creato. Se l’uomo vive di ciò che viene da Dio, io vivo del soffio che ci fa vivi. Anche tu sei parola pronunciata dalla bocca di Dio per me.
2. Buttati, così verranno gli angeli in volo...
Un bel miracolo, la gente ama i miracoli, e ti verranno dietro. Il diavolo è seduttivo, si presenta come un amico, come chi vuole aiutare Gesù a fare meglio il Messia. E in più la tentazione è fatta con la Bibbia in mano (sta scritto…). Buttati, provoca un miracolo! Quello che sembrerebbe il più alto atto di fede – gettati con fiducia! – ne è, invece, la caricatura, pura ricerca del proprio vantaggio. Gesù ci mette in guardia dal volere un Dio magico a nostra disposizione, dal cercare non Dio ma i suoi benefici, non il Donatore ma i suoi doni.
«Non tentare il Signore»: io so che sarà con me, ma come lui vorrà, non come io vorrei. Forse non mi darà tutto ciò che chiedo, ma avrò tutto ciò che mi serve, tutto ciò di cui ho bisogno.
3. Adorami e avrai tutto il potere del mondo
Adorami, cioè segui la mia logica, la mia politica. Il diavolo fa un mercato, esattamente il contrario di Dio, che non fa mai mercato dei suoi doni. È come se dicesse: Gesù, vuoi cambiare il corso della storia con la croce? non funzionerà. Il mondo è già tutto una selva di croci. Cosa se ne fa di un crocifisso in più? Il mondo ha dei problemi, tu devi risolverli. Prendi il potere, occupa i posti chiave, cambia le leggi. Così risolverai i problemi: con rapporti di forza e d’inganno, non con l’amore. Vuoi avere gli uomini dalla tua parte? Assicuragli pane, miracoli e un leader e li avrai in mano.
Ma Gesù non cerca uomini da dominare, vuole figli liberi e amanti, a servizio di tutti e senza padrone alcuno. Per Gesù ogni potere è idolatria.
Il tentatore è l’avversario, colui che vuole sviare Gesù dalla sua missione. Egli riconosce che Gesù è il Figlio di Dio e lo vuole indurre a fare qualcosa a suo beneficio e non a servizio di Dio e degli uomini. Gesù non lo farà perché è il servitore di Dio e dell’uomo: egli metterà in pratica solo il piano del Padre. Anche noi dobbiamo imparare a riconoscere le tentazioni che l’avversario ci mette davanti ed invocare la potenza dello Spirito, come diciamo nel nuovo Padre Nostro: non abbandonarci alla tentazione.
-- don Erminio