Nella Summa Theologica, il capolavoro di San Tomaso d’Aquino (1225-1274), si dà la definizione di peccato in questi termini: “Aversio a Bono incommutabili, conversio ad bonum commutabile. Volgere le spalle a Dio, Bene assolutamente sicuro, stabile, eterno, per volgersi e attaccarsi a un bene effimero, parziale, inconsistente”. Si disprezza la benevolenza del Creatore per l’abbaglio, l’incanto fugace della creatura.
Problema.
Il problema non è Dio.
Che immagine abbiamo noi di Dio? Un maestoso vecchio che abita nei cieli che passa il suo tempo nel giudicare le sue creature che mette nella condizione di peccare per un suo sadico e perverso piacere? Oppure un Dio distante, irraggiungibile, etereo, così indifferente alla sua creatura da mollarla lì nei casini del mondo a cercare di cavarmela da sola quando in realtà potrebbe con uno schiocco di dita risolvere tutti i mali dell’umanità?
Ripeto il problema non è Dio.
Uomo.
Come sempre il problema è la nostra naturale tendenza a metterci nei guai da soli. Noi liberamente e scientemente scegliamo di non andare al banchetto già preparato e non ci andiamo accampando delle scuse stupende ma che riconoscono in unica origine: la nostra profonda presunzione.
Abbiamo sempre cose più urgenti, importanti fino ad essere impreviste pur di non accettare l’invito. Un invito che stupisce soprattutto per la sua gratuità e la sua abbondanza. Un invito inaspettato che rivela un volto di Dio che non conosciamo, che non vogliamo accettare; il volto del Padre.
Siamo più disposti a pensare a Dio nei modi più strani ma accettare che gratis ci offra la vita eterna….no questo per noi è impossibile. Eccoci allora ancora qui, oggi, 2000 e rotti anni dopo a rifiutare l’invito al banchetto perché stupiti e forse spaventati dalla forza della gratuità dell’amore di Dio per l’uomo. Ma se invece, per una volta, provassimo ad entrare invece che fuggire, se provassimo a fidarci di questo Padre che niente vuole in cambio se non il nostro bene ? Se provassimo a lasciare che sia Dio a fare Dio e non ha suggerirgli noi cosa è come deve comportarsi un dio?
Claudio