Qui La Sapienza è paragonata ad una donna che rivendica la propria identità. Reclama il suo spazio e ricorda chi è e dove era. Ricorda all’uomo smemorato che prima di lui, dell’uomo, vi è stato altro. L’uomo giunge alla fine è non è l’origine del tutto.
Confusione.
L’uomo autoreferenziato, autocentrato pensa di essere lui stesso origine e fine di se stesso. Donna sapienza invece ricorda che prima di lui è nato qualcosa d’altro. Il mondo non è frutto del lavoro dell’uomo, anzi ultimamente sembra che il lavoro dell’uomo sia decostruire il mondo portandolo verso un collasso frutto proprio della convinzione, tutta umana di volere e potere perché io sono. Ecco allora che si alza la voce di donna sapienza a riportare in chiaro le cose e come molte donne anche oggi, donna sapienza non viene ascoltata anzi viene derisa.
Donna.
La donna, questa figura così incomprensibile all’universo maschile, questo totalmente altro da essere spesso messa da parte, umiliata, derisa, eliminata. Eliminata non solo fisicamente ma anche figurativamente. Donna sapienza riporta l’uomo al suo naturale posto, quello della compartecipazione e non del comando.; della condivisione e non della conduzione. Questo oggi non è più così chiaro. L’uomo perso nella sua autodeterminazione e nella sua autocentralità pensa di bastare a se stesso dimenticandosi che uomo e donna sono diversi nella loro uguaglianza. Sono opposti nella loro unione. Donna sapienza si contrappone a uomo conoscenza perché riporta il senso delle cose alle origini e non alla originalità.
Donna e Uomo sono sapienza nella conoscenza reciproca, singolarmente sono solo frammenti.
Claudio