Eccolo qui il Gesù spaccone e anche un po’ arrogante che non guarda in faccia a nessuno e proclama la Sua verità. La proclama senza dubbi e senza paure, candidamente e talmente sfacciatamente da sembrare arrogante e presuntuoso fino ad essere sfacciato.
Occhi.
Proviamo a metterci nei panni dei farisei e guardare usando i loro occhi. Cosa penseremmo di questo mezzo matto di Galileo che va in giro affermando di essere niente meno che il figlio di Dio. Al massimo potremmo concedergli di essere un profeta riconoscendogli il merito dei segni straordinari che ha compiuto ma arrivare a credergli quando dice di essere il figlio di Dio…forse è un po’ troppo. Oggi mentre ero in carcere guardavo i miei “tesorucci” durante le celebrazioni e li guardavo pensando a come si ponessero nella vita. Li vedevo tutti spavaldi, arroganti fino ad essere violenti – in fondo i reati che hanno commesso sono gravi – e mi colpivano di più i miei amici del reparto Vela tutti tossici o ex tossici con alle spalle reati raddoppiati dal collegamento con il mondo della droga e della dipendenza. Li guardavo e li immaginavo – fino a vederli – fuori nel loro ambiente, arroganti bulli di periferie desolate che anche loro dispensavano la loro verità con un atteggiamento fastidioso, molesto, violento e poi li vedevo qui, ora. Seduti su delle panche in una cappella di un carcere che è tra i più duri d’Italia e vedevo il loro sguardo e il loro linguaggio del corpo cambiato. Certo alcuni ancora con un richiamo a ciò che sono stati ma con una tensione nuova, diversa. Disposti ad ascoltare la parola di quel Gesù che alle volte può sembrare arrogante anche Lui.
Luce.
“Io sono la luce del mondo” dice il Maestro nel brano di oggi e questo mi ha fatto pensare. Questi uomini hanno effettivamente visto un frammento di questa luce per essere qui e mi sono commosso.
“ Io so da dove vengo e dove vado e non sono venuto per giudicare “ ripete il Maestro una riga più sotto e questo ha chiuso il cerchio. Ho capito – penso – il perché di alcuni errori. Abbiamo dimenticato chi siamo e dove vogliamo andare. Abbiamo scordato la nostra storia, qualunque questa sia, e la abbiamo sostituita con storie di comodo, con storie politicamente corrette, con storie fatte di fatue felicità al punto da nascondere e nasconderci chi in realtà siamo. Ci siamo persi nel nuovo delle nostre bugie, delle nostre invenzioni, abbiamo smarrito o lasciato spegnere quella luce che ci ricordava chi fossimo. E abbiamo sbandato, deragliato, ferito, offeso, ucciso. Siamo finiti in una spirale inarrestabile che ci ha portato a pensare che tutti fossero arroganti come noi…perfino Lui, Gesù.
Ma la Sua parola e stata ancora misericordiosamente illuminante. Non sta giudicando sta solo chiedendo attraverso il ricordo di noi di riaccendere quella luce che ci riporterà a Lui e non importa come. Rotti, derilitti, feriti, umiliati, prigionieri, stracciati, poveri, disillusi non importa. Non importa proprio. L’unica cosa che importa è che si riaccenda la luce al resto penserà Lui.
Claudio