Domenica dedicata alla famiglia. Ispirazione e fonte di esempio per tutte le famiglie è la famiglia di Nazareth. Una famiglia semplice e apparentemente normale…ma siamo così sicuri?
Normalità.
Un papà, una mamma, un figlio…si sicuramente una famiglia normale come ce ne sono tante e con il valore aggiunto di volersi bene in maniera unica e radicale. Un bene orientato al bene dell’altro. Un bene che porta serenità, gioia, tranquillità…insomma una famiglia da Mulino Bianco. Ripeto…sicuri?
La premessa di questa famiglia è che la Parola si incarna in forma umana e lo fa passando per una donna ma senza intervento di uomo. Giuseppe accoglie questo figlio come suo ma sa chi è. E questo non è normale. Questa famiglia si forma per un doppio gesto di amore gratuito compiuto sia da una donna che da un uomo. Una famiglia con un percorso in salita. A partire dalla nascita è tutto veramente difficile. Non c’è posto per nascere, poi si scappa – profughi di necessità – per sopravvivere. Ci si organizza come si può all’estero e poi dopo circa due anni si rientra ma non nel tuo paese troppo rischioso bensì in una cittadina nascosta per obbedire ai profeti e restare anonimo. A 12 anni scappa di casa e fa passare tre giorni d’inferno ai suoi che quando lo trovano si sentono dare degli sciocchi perché lui, Gesù, come tutti gli adolescenti sa badare a se stesso. Negli anni della maturità poi Gesù esplode. Diventa un predicatore itinerante che porta un messaggio che lo condurrà alla morte in croce. Dice che è figlio di Dio e che questo Dio, suo Padre è il padre di tutti gli uomini.
No amici direi che proprio questa famiglia non è una famiglia normale.
Famiglie.
Non è normale come non lo è nessuna famiglia perché che piaccia o no la famiglia del Mulino Bianco proprio non esiste. Lo sa bene il Padre quando affida Gesù ad una famiglia normale. Normale come tutte con le sue dinamiche, le sue fatiche, le sue incomprensioni, i suoi eroismi. La famiglia di Gesù è si esempio per tutte le famiglie del mondo perché ne condivide tutte le dinamiche e tutte le esperienze. Ci insegna che con il rispetto e con l’amore reciproco la fatica di essere famiglia può essere sopportata. Penso a quelle persone che con quotidiano eroismo e sacrificio, magari sole e con ferite enormi continuano a credere che solo la famiglia anche se acciaccata sia la speranza per il mondo. Allora amici guardiamo la famiglia di Nazareth non come la famiglia ideale, inarrivabile ma come la famiglia che crede, che lotta, che resiste e che in ogni tempo ed in ogni luogo rappresenta quel luogo di accoglienza in cui anche Dio può crescere in sapienza, bontà e grazia.
Claudio