Il nome di questa parabola è cambiato recentemente da ” figliol prodigo ” a ” Padre misericordioso ” per riportare il focus dell’attenzione dalla figura del figlio a quella del Padre.
Egoismo.
Interessante questa sfumatura applicata al secondo figlio di questo padre abbastanza sfortunato nell’educare i suoi ragazzi, questo figlio che chiameremo Secondo. Secondo in fondo non pensa che a se stesso. Molto simile a molti di noi svogliato, senza voglia di lavorare e faticare, interessato solo alla propria esistenza che deve sempre essere piena di adrenalina, voglia di spassarsela, godimento insomma essere sempre divertente e “cool “. Secondo non percepisce altro che se stesso anche nella difficoltà, anche nel bisogno elabora un piano di rientro che mette in evidenza quanto ha sofferto, quanto gli manca ma che non tiene conto del gesto del padre. Infatti quando Secondo è riaccolto in casa con tutti gli onori, che peraltro mi sembrano francamente eccessivi, non ha nessun gesto di gratitudine verso suo papà, non un grazie, non un abbraccio, non un pianto liberatorio…nulla. Tutto gli è semplicemente dovuto, come l’eredità.
Rabbia ed invidia.
Altra sfumatura interessante applicata al figlio maggiore che chiameremo Primo.
Primo è inappuntabile, perfetto, il figlio che ogni padre vorrebbe avere, lavoratore infaticabile, mai un grillo per la testa, solo la volontà di stare nei ranghi per essere semplicemente perfetto. Ma quanta gioia vi è in Primo per questo? Nessuna. Solo rabbia per fare qualcosa che non gli piace e rabbia per non essere così coraggioso di andarsene. Invidia per quello che ha fatto il fratello minore che si trasforma addirittura in livore o odio quando Secondo ritorna e viene trattato com un principe, livore che lo acceca a tal punto da non vedere che il Padre compie con lui le stesse azioni compiute con il fratello.
Stordimento.
Questa è la reazione del Padre di fronte a quelle dei figli. Padre che forse qualche colpa ha perché la relazione con i propri figli non è mai stata molto idilliaca se uno è egoista e l’altro rabbioso, ma che comunque non pregiudica la sua capacità di essere padre in eguale misura. Stordito ma non intimorito dal loro atteggiamento al quale risponde sempre in maniera accogliente ed esagerata. Stordito ma non frenato dalla mancanza di gratitudine di entrambi di fronte alla sua generosità e alla sua com-passione ( capacità di capire fino a condividere ).
Stordito ma non limitato nel suo amore che lo porterà a donare tutto e non solo il vitello grasso ma addirittura il Figlio per questa umanità egoista, rabbiosa, invidiosa ed arrogante che arriverà ad ucciderlo proprio perché incapace di accettarlo per quello che è: Amore gratuito allo stato puro.
Claudio