Interessante il confronto che Gesù fa fra due relazioni : medico/paziente e giusto/peccatore.
Cosa hanno in comune queste due relazioni ? Forse il medico è paragonato al giusto ed il malato al peccatore?
Per gli ebrei dei tempi di Gesù probabilmente si; noi oggi inorridiremmo nell’accostare la malattia al castigo ma per molti secoli e per alcune culture è stato ed è ancora così.
Relazione.
Questo accostare la malattia alla punizione ha reso molto più facile poterla accettare quando non la si poteva capire almeno dal punto di vista scientifico. Nel nostro tempo la malattia ha una base biologica, fisiopatologica la comprendiamo, la conosciamo e in alcuni casi possiamo perfino prevenirla e curarla. Oggi il malato non è un peccatore al contrario è una persona da accudire e curare.
Ai tempi del Maestro era semplicemente un castigo; eri stato cattivo, impuro, quindi peccatore perché non avevi obbedito alla legge, alle norme di purezza e così via e quindi eri una persona da esiliare, da emarginare.
Per fortuna questa relazione malato/peccatore, sano/giusto non ha più senso.
Il primo a rompere questa equazione è stato Gesù. Il malato non è un reietto, un emarginato ma una persona che ha bisogno di qualcuno che lo curi, che lo sani usando le sue capacità e le sue conoscenze : il medico. Ed è proprio questa la novità del messaggio di Gesù. Lui c’è dove altri scappano, dove altri allontanano Lui avvicina. Il malato può essere curato ed il peccatore può essere sanato.
Novità.
Ecco la nuova relazione introdotta da Gesù. La novità destabilizzante che sconvolgerà i pii ebrei. Sono i peccatori quelli che hanno più bisogno di Dio. Sono loro che il figlio dell’uomo è venuto a cercare. Non sono i giusti, i bacchettoni, quelli attaccati alla legge e alle regole no Dio non è il premio.
Dio è la soluzione. Dio viene a cercare chi è sommerso dalla vita, chi è travolto dalla situazione, chi si trova per scelta o per sfortuna in situazioni assurde. Gesù non teme la vita nelle sue contraddizioni, nelle sue fatiche, nelle sue sofferenze, nei suoi errori, nelle sue fragilità e nelle sue incongruenze. No,Gesù, come il medico che si accosta alla malattia con rispetto e conoscenza, così Lui il figlio di Dio, si accosta all’uomo con amore e misericordia quella misericordia che noi molto spesso dall’alto dei nostri metri di giudizio ci siamo scordati.
Claudio