PIENAMENTE Sé – silentium
Che cosa è avvenuto?
Oggi sulla terra c’è grande silenzio,
grande silenzio e solitudine.
Grande silenzio perché il Re dorme:
la terra è rimasta sbigottita e tace
perché il Dio fatto carne si è addormentato
e ha svegliato coloro che da secoli dormivano.
Dio è morto nella carne ed è sceso a scuotere il regno degli inferi.
(Da un’antica Omelia sul Sabato Santo)
Silenzio è divenuto sinonimo di quel Sabato; i nostri sono solo riverberi, annacquati, confusi.
Quel Sabato fu davvero autentico. Anche il silenzio che ne scaturì. I nostri sabati santi scadono per difetto; anche l’eccesso che usiamo è difetto.
Colmare un’Assenza è sempre difficile.
Il titolo di quel Sabato, che Gli affibbiano, è quello di “impostore” (Mt 27,63).
Lo credono tale. Anche i suoi, fuggiti, pensano così di Lui. Nemici ed amici sono ora uniti nella credenza; i nemici, ora felici, trovano conferma a ciò che pensavano; gli amici, ora delusi, non si capacitano.
Anche la Madre è silenziosa; di Lei è detto nulla. Madre che ha conosciuto il patire; ha sofferto con il Figlio, ha provato, nelle viscere di madre, il dolore. Donna dei dolori. Come Lui.
Quel sabato è il giorno di Madre, del grembo che Lo ha portato e che subisce, ora, un aborto non voluto. Giorno della terra che accoglie Colui che è venuto.
Silenzio di Madre e di terra.
La terra Gli diviene secondo grembo; Gli si chiude attorno, Lo sigilla a Sé.
La terra Lo nasconde alla vista. Ai suoi. Ai nemici. Gli diviene madre.
La terra fu complice di un’ “impostura” (Mt 27,64) recata alla morte.
Silenzio di terra e di Madre.
Madre divenuta a forza di promessa. Creduta. Voluta.
Madre inaspettata. Si trova ad essere figlia di Lui.
Madre messa a dura prova. Lo sapeva ma non voleva, non poteva crederlo.
Non vi sono stati, questa volta, annunci di angeli, parole di promessa; solo silenzio.
Un silenzio che pesa.
Ma il silenzio di Dio mai è assenza, piuttosto preparazione di Presenza.
Silenzio!
Alessandro